Visual Storytelling: raccontare con le immagini

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8 regole di Visual Storytelling per migliorare la comunicazione visiva della tua azienda. L’importanza di saper leggere un’immagine.

La conoscenza di queste regole ti servirà a raccontare un immaginario visivo di Brand / Prodotto per costruire una relazione che duri nel tempo con il tuo pubblico. Ho cercato di tradurle in maniera semplice e immediata in modo tale che tu possa applicarle da subito.

Perchè conoscerle:

  • per migliorare la creatività dei post delle campagne di advertising;
  • per comunicare al meglio con la tua community;
  • per migliorare la comunicazione online e offline (sitoweb, brochure, company profile, ecc);
  • per migliorare la Visual Identity;
  • per essere più creativo infrangendole. Per infrangere una regola, bisogna prima conoscerla.

Regola n°1: "Il Soggetto"

Il soggetto è la parte più importante in un’immagine.
La sua scelta è fondamentale per il racconto visivo o messaggio che vogliamo comunicare.

Può essere una persona, un oggetto oppure una parte dell’immagine sulla quale vorremmo focalizzare l’attenzione.

C’è differenza tra una bella immagine e un’immagine che racconta qualcosa di preciso, di specifico, (nei limiti del possibile). Se ci occupiamo di visual storytelling ne dobbiamo tenere conto ai fini del nostro racconto visivo.

Un’immagine deve trasmettere un messaggio legato alla nostra storia (valore, visione, missione), al nostro pubblico, al nostro prodotto/servizio.

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Regola n°2: "la Regola dei terzi"

Dividendo l’immagine in terzi (in tre parti), tracciando due linee verticali e due orizzontali equidistanti, otteniamo una scacchiera.
I punti d’intersezione saranno quelli di maggior attenzione, i cosiddetti punti d’interesse perché e lì che si concentrerà l’occhio visivo.

Le linee creeranno dei percorsi di esplorazione per l’occhio e sono anch’esse linee di attenzione o di forza. Sui punti d’interesse e sulle linee di attenzione andranno posizionati gli elementi più importanti della composizione.

Va utilizzata quando decentriamo il soggetto principale.L’immagine acquisterà dinamicità. È una regola utilizzata dai pittori rinascimentali e ripresa e utilizzata dai fotografi.

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Regola n°3: "Linee di conversione"

A differenza della regola dei terzi, sono linee all’interno della foto che attirano la nostra attenzione e portano a un particolare della composizione, per esempio un soggetto oppure una strada, dove le linee convergono su un punto. Importanti ai fini del messaggio/racconto visivo.
Il nostro cervello seguirà automaticamente queste linee.

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Regola n°4: "guardami negli occhi"

La potenza del soggetto di guardare in camera, con il suo sguardo ci vuole comunicare qualcosa d’importante, vuole catturare la nostra attenzione indipendentemente dal nostro punto di vista.

Ci richiama ad un’azione da fare, a un’attenzione che non possiamo ignorare, ci chiede di prendere una posizione in merito ad una causa, avvenimento eccc.

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Regola n°5 "Regola delle linee "

Significato, direzione, finalità.
Le linee hanno caratteristiche specifiche:

orizzontali: danno un senso di stabilità, staticità, calma;

verticali: dinamicità e movimento, senso di potere;

diagonali: contrasto, movimento, dinamismo, velocità;

curve: morbidezza, fluidità, leggerezza, armonia.

Noi occidentali guardiamo un’immagine da sinistra verso destra se il soggetto principale non è centrato, oppure dall’alto verso il basso se non troviamo elementi significativi nell’immagine.

Il nostro cervello adotta questi due tipi di movimento per tradurre una composizione.

Le linee in un’immagine possono essere rappresentate da un orizzonte,
oppure da un profilo di un grattacielo, da un fascio di luce ecc., il nostro occhio le seguirà per istinto.

Contribuiranno a focalizzare la nostra attenzione e serviranno a dare la giusta emozione in base al messaggio che vogliamo comunicare.

Saper leggere le linee è importante per chi si occupa di immagini, di racconto visivo.
La scelta delle linee influisce sul messaggio che vogliamo comunicare.

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Regola n°6: "effetto sfocato effetto Boked"

Ha una grande forza comunicativa e mette in risalto il soggetto/prodotto, dandole un’attenzione e un’atmosfera particolare, magica, creando maggiore intimità e un forte contrasto tra l’elemento a fuoco e lo sfondo.
Indirizza lo sguardo di chi guarda l’immagine sul punto d’interesse.

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Regola n°7: "Prospettiva, angolazioni"

Ogni angolazione racconta un messaggio con effetti specifici per chi guarda e non è mai casuale. Le angolazioni sono essenzialmente tre, con le diverse infinite variazioni.

L’angolazione dall’alto mette in relazione chi guarda con il soggetto/prodotto; potrebbe indicare uno stato di soggezione o di possesso nei confronti di chi guarda.

In una scena con più persone od oggetti, la visione dall’alto mostra con chiarezza i movimenti all’interno della scena e la loro posizione nello spazio.

Risulta, nella maggior parte delle volte, una scena fredda che descrive un punto di vista oggettivo senza coinvolgimento emotivo.

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casa-modena-post-social

L’angolazione dal basso mette in risalto il soggetto/prodotto, risulta meno confidenziale.
È meno utilizzata sui social perché potrebbe far intendere una posizione di supremazia da parte del soggetto/prodotto.
Sottolinea autorevolezza da parte del soggetto ripreso dal basso.

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L’angolazione orizzontale mette il soggetto/oggetto sulla stessa linea di chi guarda, è più
confidenziale e informale mettendo sullo stesso piano gli elementi dell’immagine con chi guarda.

Se prendiamo per esempio l’immagine di un orizzonte, potremmo dire che ci trasmette una sensazione di benessere e di pace con noi stessi, ci mette più a nostro agio.

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Regola n°8:"Cornici naturali e artificiali"

Le cornici arricchiscono il racconto visivo, possono essere naturali, ti sarà capitato di incontrare architetture (finestre, ponti ecc) o artificiali introdurre un elemento che ne incornici un altro.

Le cornici serviranno a mettere in risalto e dare maggiore enfasi a un particolare della
scena: soggetto, prodotto, oggetto.

Il soggetto inquadrato assume una sua autenticità, essenzialità del messaggio/racconto.

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composizione-cornice-artificiale

Prima di raccontare, osserva. Prima di comunicare qualcosa agli altri con immagini e parole, fai in modo che quelle immagini e quelle parole ti suonino familiari. Prima di muovere la fantasia, afferra le cose che hai intorno.

Gianni Amelio
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Massimo Cervini
Digital Brand Strategist

Grazie per essere arrivato fino alla fine, spero che questa guida ti sia utile per migliorare la tua comunicazione. Se ritieni che questo articolo possa esserti d’aiuto, lo puoi scaricare in formato e-book.

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